I disturbi specifici di linguaggio sono una serie di quadri sindromici caratterizzati da un ritardo o da un disordine in uno o più ambiti linguistici in assenza di deficit cognitivi, sensoriali,motori, affettivi ed importanti carenze socioambientali. Nella definizione di DSL sono quindi compresi quadri clinici eterogenei, infatti le difficoltà in comprensione, produzione e uso del linguaggio possono essere molto differenti tra loro così come l’evoluzione del disturbo stesso.
Riferendoci alla classificazione dell’ICD-10 possiamo distinguere tra:
– disturbo specifico dell’articolazione dell’eloquio
– disturbo del linguaggio espressivo
La valutazione necessaria per la diagnosi consta di un colloquio con la famiglia, la racconta di un campione di linguaggio, l’analisi con prove specifiche sia di comprensione che di produzione, una valutazione cognitiva, una valutazione neuropsicologica ed esami specialistici orl, foniatrici e neurologici.
Il compito della logopedista è quello di valutare i vari ambiti linguistici e, una volta stilato il bilancio logopedico, programmare un piano d’intervento personalizzato finalizzato al raggiungimento dell’adeguatezza comunicativa. Anche l’iter riabilitativo quindi sarà differente per ciascun bambino focalizzandosi sugli ambiti linguistici deficitari al fine di potenziarli.